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Scrive Franco Bechis sul proprio blog:
“La Camera dei deputati è forse il più grande magazzino italiano di opere d’arte, solo in parte esposte: ne ha ben 4.866. Ma quando nell’ultimo anno si è dovuto ridisegnare gli spazi per creare qualche ufficio in più per i deputati che avevano perso la postazione nei palazzi esterni dopo la disdetta degli affitti, l’amministrazione di Montecitorio ha pensato bene di acquistare qualche stampina in più per non lasciare spoglie quelle pareti.
Sparse nei piani del palazzo e in gran parte nei magazzini sotterranei la Camera oggi guidata da Laura Boldrini poteva contare su un patrimonio di ben 3.192 fra “disegni, stampe, incisioni, litografie, acqueforti ed acquerelli”, ma per fare contenti i deputati che volevano le stampe del cuore, e non quelle lì in magazzino per abbellire i loro nuovi luoghi di lavoro, ne sono state acquistate altre 29 negli ultimi dodici mesi.
Tutte per “esigenze di arredo di uffici e di locali di rappresentanza”, come si trova scritto in una nota sul patrimonio allegata al conto consuntivo 2016 della Camera dei deputati. E già che c’erano i deputati hanno potuto abbellire le scarne pareti dei nuovi uffici con altri tre “oggetti artistici di vario tipo”: due crocifissi lignei e un barometro. Evidentemente religiosi i primi due, malfidente sulle app meteo il terzo, che preferisce il vecchio sistema per capire se il sole spende o se minaccia pioggia.
Grazie ai nuovi generosi acquisti- finanziati dal Tesoro grazie alla dotazione girata ogni anno alla Camera dei deputati attingendo alle tasse versate dai contribuenti italiani, la collezione d’arte di Montecitorio ora è più ricca: alle alle 3.192 stampe e disegni si possono aggiungere ben 1.035 dipinti (526 di proprietà, altri 509 concessi in usufrutto da varie soprintendenze ), 85 busti, 110 sculture, 98 tappeti esteri ed arazzi, 98 reperti archeologici e 248 oggetti artistici di vario tipo.
Solo in rare occasioni provengono da donazioni (come i crocifissi dei migranti che tanto piacciono alla Boldrini, realizzati da artisti a Lampedusa con i legni dei barconi naufragati), perché gran parte del patrimonio artistico è stato costituito negli anni proprio attraverso acquisti mirati spesso per le bizze di questo o quell’onorevole che non vuole lavorare in mezzo a pareti bianche. Durante questa legislatura complessivamente le opere d’arte possedute e inventariate sono cresciute di 120 unità: erano in tutto 4.746 quelle dichiarate alla data del 31 dicembre 2012. Quell’anno sono stati acquistati 32 disegni, l’anno successivo ne sono arrivati in tutto 29 nuovi (ma sette sono stati donati), poi ancora due dipinti e 50 stampe e litografie proprio per abbellire gli uffici e i locali di rappresentanza.”
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