Pd, buco di 9 milioni per la campagna referendaria
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Il Pd ha accumulato un buco di 9 milioni per sostenere le spese della campagna per il referendum del 4 dicembre scorso, che ha provocato la caduta del governo Renzi.
Lo rivela un’inchiesta dell’Huff Post, che ha avuto accesso al bilancio 2016 del partito di Matteo Renzi.
Scrive Angela Mauro sull’Huff Post:
“In cassa sono rimasti gli spiccioli: 1 milione e 721.470 euro a fronte dei 9 milioni 826.773 euro di fine 2015. Il deficit è una matassa di 9 milioni e 465.745 euro. E pensare che il 2015 si era chiuso in attivo con quasi 730 mila euro (728.492 per la precisione). Il referendum costituzionale ha portato il Pd al disastro finanziario: solo per la campagna per il voto del 4 dicembre il Pd ha speso quasi 12 milioni di euro, la voce più pesante tra quelle in uscita del bilancio 2016 che Huffpost ha ottenuto in esclusiva. Il rendiconto è stato approvato questa mattina da una direzione nazionale poco pubblicizzata e poco partecipata. Al Nazareno c’erano una trentina di componenti con il tesoriere Francesco Bonifazi che ha tenuto la relazione. Non c’era il segretario Matteo Renzi. Gli altri componenti erano collegati per via telematica, dicono dal partito”.
I numeri – prosegue la giornalista – “non confortano e piazzano una pesante ipoteca sulle spese per la prossima campagna elettorale per le politiche, ma anche per la vita futura del partito in generale”.
nella nota integrativa del bilancio si legge che “il decremento delle disponibilità liquide è legato ai maggiori esborsi che il partito ha avuto nell’esercizio 2016 e legati principalmente ai costi della campagna referendaria”
Per la campagna del ‘Basta un sì’ il Pd ha speso 11.671.873 milioni di euro.
Tra le voci di spesa figurano poi 510.077 euro in “collaboratori e consulenze”.
Le uscite in totale sono quasi 30 milioni di euro (29.535.889 euro) e un milione e 400mila euro inoltre rappresentano il contributo “rilasciato dal Pd a favore della società partecipata Eyu srl al fine di garantire, pro quota nell’interesse di Unità srl l’erogazione del finanziamento bancario”.
Il tesoriere del Pd Bonifazi, intervistato dal quotidiano online ha dichiarato in merito:
“La gestione caratteristica è virtuosa. La perdita, sulla base del piano industriale asseverato da uno dei migliori studi italiani di consulenza, (lo studio Pirola – Pinnuto – Zei consultato dal Pd per l’ok preventivo al bilancio 2016, ndr.) porta all’assorbimento della medesima tra l’esercizio 2017/18. Percorreremo con forza le strade del potenziamento del funding e del 2×1000, di recupero delle somme ancora dovute da una parte minoritaria di parlamentari, nonché con una necessaria ulteriore diminuzione dei costi”.
iihhh come mi dispiace
RispondiEliminaTranquilli amici ! il pd troverà il modo di passare il "malloppo" agli amati cittadini contribuenti ,votanti e sopratutto i non votanti che con il loro silenzio -assenso contribuiscono al proseguimento del malaffare !
RispondiEliminaGià sono soldi nostri
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