martedì 13 giugno 2017

DICONO CHE IL M5S HA PERSO LE ELEZIONI? GUARDATE COSA E' SUCCESSO A RENZI! MASSIMA DIFFUSIONE

Elezioni Rignano sull’Arno: perde la candidata del padre di Renzi

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La performance del M5S alle elezioni amministrative non è stata delle migliori, ma anche Matteo Renzi non ride.
Nel paese dell’ex premier, Rignano sull’Arno, ha vinto Daniele Lorenzini, ex Pd amico di Tiziano Renzi che si è presentato alle elezioni con una sua lista. E ha vinto.
Riporta Libero:


“Il risultato peggio che Matteo Renzi potesse aspettarsi da queste elezioni amministrative è arrivato da Rignano sull’Arno. Nella sua città, dove suo padre Tiziano è stato segretario del Pd, ha vinto il sindaco uscente Daniele Lorenzini, sostenuto da una lista civica. Un brutto colpo di coda dell’inchiesta Consip, nella quale il sindaco Lorenzini era stato sentito come persona informata sui fatti, essendo stato a una cena a casa Renzi durante la quale avrebbe sentito il generale dei carabinieri, Emanuele Saltamacchia, suggerire a Tiziano di “non parlare di certa gente”. A uscire con le ossa rotte da questa elezione è la candidata Eva Uccella, sostenuta dal Pd renziano, ormai in declino anche a casa propria.”
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Leggiamo sul Fatto Quotidiano che le frizioni tra il nuovo sindaco di Rignano e il padre di Renzi sono nate dopo i guai giudiziari di quest’ultimo:
“Ex democristiano, amico fraterno di Tiziano Renzi (e medico di famiglia), il sindaco di Rignano sull’Arno è sempre stato sostenuto dal padre dell’ex premier. Finché non ha parlato. È stato convocato (non è indagato) come persona informata sui fatti per chiarire cosa si sarebbero detti il generale Emanuele Saltalamacchia e il padre dell’ex premier in una cena ad ottobre scorso a casa di Renzi senior. Secondo i Pm, il generale avrebbe messo in guardia Tiziano dicendogli di non parlare con Romeo. Lorenzini si ricorda solo: “Non parlare con certa gente”. Ha deciso di non ricandidarsi sotto al simbolo de Pd prima che scoppiasse la “bomba” Consip. Da allora a Rignano le acque sono agitate anche per lui e a nulla, pare, è valso il tentativo di calmarle con l’invio di ministri e big di partito”.



















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