sabato 24 giugno 2017

Celentano difende la Raggi: ‘Temono che faccia miracolo a Roma’


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Anche Adriano Celentano difende la Raggi: la loro paura, scrive l’artista, sul suo blog è che la sindaca di Roma riesca a fare il “miracolo” nella capitale.
E questo sarebbe un duro colpo per l’establishment anti 5 Stelle.


Il cantante si dice preoccupato in quanto i partiti hanno “perso la strada” e si sfoga contro chi attacca la sindaca di Roma per i danni fatti dai suoi predecessori.
Scrive Celentano sul suo blog:
“Fra un po’ si andrà a votare e io sono preoccupato. I partiti hanno smarrito la strada. Non sanno dove prendere i voti. Le banche si fanno prestare i soldi dai piccoli risparmiatori e poi non glieli restituiscono più. Gli arrampicatori pretendono che Virginia Raggi, in quattro e quattr’otto, risollevi Roma dalle macerie prodotte dai governi precedenti. O forse, è proprio quello che temono: che sia lei, l’unica in grado di realizzare il miracolo. Fatto sta che il mondo politico è allo sbando, e forse qualche sbandamento l’ha avuto anche il capo della polizia visto che ha dichiarato che l’orribile delitto ai danni dell’oncologa rappresenta una vera e propria sconfitta per le ISTITUZIONI. La povera Ester viveva in uno stato di angoscia insostenibile, perseguitata da mesi giorno e notte, a niente sono servite le continue denunce alle forze dell’ordine sistematicamente archiviate perchè “PURTROPPO” la donna era ancora “viva”.
Ma ora che lei non c’è più, finalmente la polizia potrà muoversi senza alcun indugio in modo seriamente determinante. Mi domando se l’evidente sconquasso della politica non sia dovuto al fatto che i governi, una volta raggiunto il “potere sognato”, non pensino altro che alla loro vanagloria anzichè dare la priorità all’unica cosa davvero ESSENZIALE. La certezza della pena. A cosa serve la crescita, il posto assicurato se poi, finita la giornata lavorativa, esci e ti uccidono? E a cosa serve il posto di lavoro se poi gli stessi lavoratori (in tutti i settori) non eseguono con coscienza il loro lavoro? Non è l’articolo 18 che difende i lavoratori. Se mai è proprio il “18” a creare una vera e propria schiera di scellerati. Perchè i tanto vituperati padroni dovrebbero licenziare qualcuno se questo qualcuno fa il proprio dovere con coscienza? Non è vero che l’esempio viene dall’alto. L’esempio, quello vero, in grado di correggere anche quelli in alto, viene dal basso.”

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